Chi siamo
Parlare su chi siamo noi in un blog dedicato a Paolo Signorelli sembra quasi balsfemo. Blasfemo perché noi siamo stati solamente suoi sodali, abbiamo condiviso con lui momenti di vita e di lotta, abbiamo imparato molto, ci ha lasciato un grande vuoto terreno, terreno solamente per il motivo che non possiamo più vederci e parlare, ma siamo ugualmente in contatto, perché, ad un certo grado di affinità, gli spiriti si pensano.
Molte volte, quando si scrive di un grande personaggio, è facile cadere nella retorica del ricordo e della celebrazione fine a se stessa. Tutto questo rimane ancora più facile scrivendo di Paolo Signorelli. Ma se facessimo questo tradiremmo profondamente gli insegnamenti di Paolo e quello che ha voluto trasmetterci fino all’ultimo, fino agli ultimi istanti della sua vita terrena.
Con Paolo abbiamo “ scoperto” certe Verità che ci sono sembrate “ di per se evidenti”: il nostro era un ambiente estremamente composito, in cui c’era spazio per tesi ed esperienze estremamente diversificate, legate tra loro di principi, direzione di marcia, da una scelta verticale, dal basso verso l’alto, alla ricerca di un giusto equilibrio tra spirito e materia, da contrapporre alla scelta orizzontale, alla morte spirituale, verso la quale ci avrebbero voluto portare i gerontocrati di un “ambiente”, che avevano una idea abbastanza vaga di quello che si intendeva per cultura ed i loro fedelissimi non ne avevano nessuna, e noi, allora giovanissimi, grazie a Paolo, ci siamo lanciati alla scoperta di un campo inesplorato.
Poi Paolo ci ha spiegato un particolare…per noi la Cultura non deve essere una costruzione teorica, intellettuale, fatta a tavolino, ma qualcosa di vivo, di reale, da costruire dentro di noi con l’esperienza e di cui cercare il riscontro nella realtà che ci circonda.
Una Comunità di Uomini deve essere il centro che unisce i ribelli, gli anti-sistema,coloro i quali – chiusi interiormente in una aristocratica roccaforte – combattono il Positivismo – che è il nostro peggior nemico – e tutto ciò che rappresenta: globalizzazione, libero mercato, liberismo, società multirazziale, abbandono della Sovranità Nazionale, abbandono delle Tradizioni dei Popoli.
Il nostro Fronte deve essere il Fronte dello Spirito, quello dei Maghi e dei Cavalieri, per usare parole fiolosofali, quello stesso Fronte sul quale tante giovani e belle teste hanno sacrificato la loro vita.
Questo ci hai lasciato, Paolo, e te ne saremo eternamente grati.
“ Sono fiero di essere stato un intellettuale della minoranza. Fra qualche tempo i giovani ci leggeranno per cogliere un suono diverso da quello comune. E questo suono, oggi debole, diverrà potente” così Drieu La Rochelle, e , aggiungiamo noi, così per Paolo Signorelli.
Negli ultimi anni dell’Impero Romano, mentre a Roma ci si abbandonava ad una vita mondana, i guardiani delle frontiere erano gli unici che sapevano per cosa vivere e per cosa morire.
Der Sieg wird unser sein.
Claudio Marconi
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