Strage della legalità
Editoriale
Strage della legalità
Con tale esternazione suggestiva il capo dell’Antimafia
Piero Grasso ha definito l’operazione degli “uomini
d’oro” diretta a frodare attraverso il sistema informatico
lo Stato. Su facebook uno degli inquisiti si è espresso
duramente contro l’immoralità del sistema di potere. Ebbene
noi siamo d’accordo con costui. Né c’interessano le analisi
abborracciate e le grida di allarme che si levano da parte
di coloro che dovrebbero essere i difensori di una legalità
che non c’é. E non c’è perché non c’è lo Stato. A meno che
per Stato non s’intenda quella improbabile serie di strutture
operanti alle dipendenze dei grandi gruppi finanziari e
dei padroni Usa/Israel. Camerieri, nemmeno maggiordomi,
che nella loro privilegiata posizione di potere lucrano sulla
gente e sul Popolo. Depredandolo e mortificandolo dopo
averlo storicamente scippato della sua identità e della sua
dignità. Dopo averlo ridotto a canaglia che pensa soltanto al
suo particulare. Privo – quindi – di ogni volontà e capacità
di rivolta e che accetta perfino che i suoi soldati vadano a
morire in Afghanistan in difesa degli interessi statunitensi,
che poi stanno a dire pipe-lines e papaveri. La Colonia
Italya dove tutti rubano e prevaricano tutti. Dove tutto è
corrotto e corruttibile. Dove la Casta togata anziché guardare
all’applicazione della legge la interpreta per suoi fini di
dominio. Inseguendo da decenni la via giudiziaria al potere
che oggi cerca di esercitare direttamente senza più delegarla
ai suoi portaborse del Palazzo. E non stiano a ingannare
la cosiddetta opinione pubblica -mediaticamente costruita episodi
banditeschi riferibili a magistrati corrotti già al servizio
di qualche ministro e che cercano di scaricare – ignobilmente
- le loro colpe sui figli; né le baruffe tra procuratori
intese per protagonismo e per supponenza d’immagine a
meglio apparire sui loro colleghi inquisitori. L’ANM e il
CSM si muovono coese verso il raggiungimento dei loro fini.
Alla stessa maniera in cui si muove la Magistratura contabile
in contatto organico con l’Associazione magistrati. Ed
anche per quanto riguarda la Corte dei Conti non ci si lasci
sviare dai comportamenti di alcuni suoi componenti felloni
che spuntano dalla nebbia delle intercettazioni fiorentine.
Una gelatina fatta di personaggi ingolositi di appalti pubblici,
di altissimi funzionari statali indagati e società di mogli,
amici e parenti.
Strage della legalità… una legalità che ha nome intercettazione
selvaggia a fini di ricatto. In un Paese (che non è né
Patria né Stato) dove lo sport nazionale è la “buco mania”,
lo scrutare dal buco della serratura alla ricerca di afrori
che sanno di mutande sporche. Pranzi, cene, donnine,
escort e trans, talami e giacigli imbrattati di sperma.
E poi leggi infami che mandano liberi i potenti e che
affossano gli sciancati nei braccetti dove il 41 bis senza fine
(come la fine mai degli ergastolani ostativi) cadenza l’esistenza
dei dannati e il suicidio diviene sempre più spesso
l’unica forma di evasione da carceri invivibili.
Il Paese della legalità dove non si riforma la Giustizia
perché si preferiscono i lodi e le scappatoie salvifiche per i
potenti.
E dove esistono leggi speciali che colpiscono orwellianamente
il dissenso e la libertà di opinione.
Una legalità che ha costruito “pentitifici” e che spinge le
autorità a fregarsene dei loro cittadini ingiustamente detenuti
all’estero. Basterebbe, caso tra i tanti, guardare a Carlo Parlanti
sequestrato da anni nel carcere californiano di Avenal.
E ancora. Un Paese dove “legalmente” una Chiesa onnipossente
combatte le sue guerre per bande che coinvolgono
i Bertone, i Vian, i Ruini e con essi gli equilibri del Palazzo.
E poi? Siamo agli “Uccelli di rovo”, a preti che prestano
soldi ad usura all’imprenditore inquisito che deve andare a
fottere o che rubano i soldi delle questue per andare a puttane.
Tutto documentato e tutto documentabile cari prosseneti.
Ed allora ben venga la frode ad una legalità che non esiste.
Ben vengano gli hackers e i masnadieri. E che i benpensanti
la smettano una volta per tutte d’importunarci con le
loro litanie tutto order and law. E con le loro false lacrime e
le lenzuola bianche.
Paolo Signorelli
Gennaio Febbraio 2010