MAI PIU' ( il suo ultimo editoriale)

 

MAI PIU’ EDITORIALI

 

 L’essere l’editore – costrettovi per legge – di un foglio di lotta non può decidere che io debba scrivere cazzate a brado. Già rendemmo chiaro giorni fa ai gazzettieri ed ai loro velinari che  la libertà di stampa non va difesa ma che siamo noi popolo a dover esser difesi dalla loro libertà di stampa. 

Concettualmente e pragmaticamente insistiamo poi sul grottesco di un periodico “onlus” scippato dalle opere pie e dalle istituzioni persino in riguardo alle tariffe agevolate di spedizione postale.

 Intanto notari a trucco e Bunga bunga, marocchinate di ritorno all’inverso. E Sigonella, simbolo dell’ultimo atto di rivolta contro gli Usa ora arma Drome.  Che sono? La così detta opinione pubblica risucchiata  da una mirata strategia della distrazione  dell’horror casereccio organizza tour turistici ad Avetrana.

Mentre ad alcuni privilegiati è consentito morire per la IV Guerra dell’Oppio.

Vengano ad edire giornalai del niente.  Mi raccomando lo facciano bene. Magari vadano ad inventarsi che l’eroe Angelo Vassallo  uomo di ‘ndrangheta non sia stato deportatore di un giovane “finchè morte non è sopraggiunta”. Dove? Nel lagher psichiatrico di Valle della Lucania, un tempo terra di briganti e poi di “galantuomini” togati o a strisce.

Terra di Galli Cedroni e di vallette. E di “sottili” fellatio sui tavoli ministeriali. Sempre presenti i fedelissimi dell’uomo dei Baschi Verdi. La Morte, Checchino Proietti e via a seguire. E l’imperversante Bocchino!

Il pm Graziano, da galantuomo di antico stampo, non ha fatto uscire la notizia dell’incriminazione del tullianide per truffa aggravata;

e poi scende in campo di nuovo Woodcock quello che tra un lodo ed un richiesta di scuse lo risciacquò. E tutti in salvo nel Porto delle Nebbie

Lo ripetiamo ancora: siamo solo  stanchi di sopportarne i ghignetti a culetto. Delle sue immoralia l’omino deve risponderne al suo padrone americano di turno sia esso Luttwach  o  Murdoch

Un vecchio rincojonito di nome Ciampi editò giorni fa sostendo che l’attuale degenerazione politica è una patologia della democrazia. Cazzaro! Ma non si vogliono rendere conto che la democrazia è una patologia?

 

Non fummo in grado al tempo giusto di disintegrare il sistema. Ora attendiamone l’implosione. E intanto le zecche hanno occupato Google.

Paolo Signorelli